Nelle notti di questa primavera che sta per finire, il canto dei grilli annuncia l’arrivo dell’estate. La Ruota dell’Anno continua a girare, e porta con se nuovi sapori, nuove emozioni, un continuo divenire che se sappiamo ascoltare ci rimanda al ciclo vita-morte-vita a cui tutto in questo mondo è soggetto.
“Sol-stat” da cui deriva la parola solstizio, astronomicamente parlando cade tra il 20 e il 21 giugno, ed è il momento in cui il sole per un attimo sembra restare fermo nel cielo. Per questo gli antichi popoli, pieni di stupore, celebravano con grandi falò e feste la potenza di questa manifestazione.
Litha (che richiama la parola light in inglese, luce) è il nome che designa il solstizio d’estate. La natura è rigogliosa e al massimo del suo potenziale, Madre Terra è gravida, tutto è in espansione come nella fase di Luna piena, e nella fase dell’ovulazione del ciclo mestruale della donna. Tutto ciò che abbiamo visto fiorire a Beltane, ora si trasforma in frutto.

Questo importante passaggio segnava il culmine della luce solare, il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il fuoco del sole entra nella costellazione del cancro, segno d’acqua: fuoco e acqua si incontrano, in tutta la loro manifestazione e potenza.
La Natura ci parla, e noi dobbiamo solo ascoltare. Ci suggerisce che proprio nel culmine della luce inizia la sua discesa, così come al solstizio d’inverno nel culmine dell’oscurità inizia la risalita della luce. Ci parla di erbe raccolte la mattina presto, oppure a mezzogiorno del solstizio, quando i principi nutritivi sono al massimo della loro potenza, e di altre che – per lo stesso motivo – è più indicato raccogliere a mezzanotte. Ci parla delle proprietà benefiche della rugiada mattutina nei campi, e dell’abbondanza di luce che rischiara anche la nostra mente.
L’acqua che guarisce, il sole che illumina prima di tutto il nostro spirito.
Come abbiamo già detto negli scorsi articoli, prima di tutto questo passaggio è interiore: l’incontro della luce con l’acqua, l’unione degli opposti, e l’armonia tra gli elementi rendono queste giornate ricche di fervore e di energia. E allora accogliamo in noi questi doni per vivere pienamente e con consapevolezza la nostra vita.

Cosa fare per vivere al meglio questo passaggio
A Litha onoriamo l’acqua, prestandole attenzione ogni volta che beviamo, ci laviamo, ci immergiamo in un lago, in un fiume o nel mare. Prendiamo consapevolezza che l’acqua ha una memoria, quindi ringraziamola prima di berla e con il nostro intento purifichiamo l’acqua della nostra terra.
Semplicemente accogliamo dentro di noi la luce che ci circonda. Camminiamo sotto i raggi del sole all’alba, a mezzogiorno o al tramonto, oppure accendiamo due candele e simbolicamente camminiamoci in mezzo per rendere sacro questo passaggio.
…Felice Solstizio d’Estate!
Eventi in programma #SacroFemminileVidyanam
Prepariamoci insieme a questo passaggio 🙂
Letture consigliate
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Immagine di copertina tratta da volkright.com